Recupero Seminterrati Milano: un'Idea a Misura di Mercato

La soddisfazione di riabilitare un locale seminterrato

L'ultimo periodo è stato caratterizzato da novità normative relativamente il recupero seminterrati Milano. È proprio qui, in Lombardia, dove gli enti preposti hanno deciso di aggiornare le leggi e di prevedere normative per rendere abitabili i numerosi seminterrati presenti in regione.

Questo cambio di rotta forse è stato spinto anche da un'esigenza che deriva dall'affitto di appartamenti o anche semplici stanze. Sono infatti tantissime le persone che ogni giorno cercano, spesso invano, piccoli appartamenti o stanze in affitto a Milano e hinterland, ricerca che spinge gli affittuari a migliorare o rendere abitabili non solo le mansarde, ma anche i seminterrati.

Si tratta infatti di soluzioni che oltre a creare ambienti unici e originali, sono agevolate dalle normative regionali proprio come avvenuto per i sottotetti, recuperando così una parte di immobile per dargli nuova vita.

Come spesso accade, però, questo non può essere fatto sempre e comunque, ma sono stati previsti casi ben precisi ed è proprio su questi casi che noi dello Studio di Daniele Gabetta, Architetto Monza, vogliamo concentrarci oggi.

Ma cosa si intende per seminterrato? E soprattutto: come lo si rende abitabile?

Per prima cosa dobbiamo capire bene cosa intendiamo per seminterrato e per farlo ci rifacciamo proprio alla legge regionale lombarda: il seminterrato è "il piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore, anche solo in parte, a quella del terreno posto in aderenza all'edificio e il cui soffitto si trova, anche solo in parte, a una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all'edificio” (L.R. 07/2017).

Per dirla in parole povere, si tratta di ambienti non del tutto "interrati" che normalmente sono utilizzati come locali-ripostiglio, magazzini, depositi per caldaie o elettrodomestici, tutte cose che non ci piace avere quotidianamente sotto gli occhi. In alcuni casi possono essere utilizzati anche come rimessa per auto o altri veicoli.

Ecco perché quando si pensa a un recupero seminterrato normalmente si pensa a come rendere abitabile un ambiente di questo tipo, e quindi trasformarlo in un luogo godibile e confortevole per utilizzo personale (magari come ampliamento della propria abitazione) o per metterlo in vendita/affitto.

Si tratta anche di scelte piuttosto appetibili sul piano immobiliare in quanto spesso e volentieri tali soluzioni si trovano all'interno di centri storici e sono un modo alternativo per rimettere sul mercato vecchie abitazioni con molto potenziale.

Abitabilità, pratiche e affini: gli aggiornamenti regionali

Se decidi di affidarti a uno studio architetti Monza di fiducia, come quello dell'Architetto Gabetta, il recupero seminterrato, in relazione alla burocrazia, non sarà complesso: occorrerà presentare una pratica di cambio destinazione d'uso immobile, che normalmente è una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) con l'aggiunta del versamento di una quota percentuale al Comune in cui si trova l'immobile da recuperare.

L'aspetto fondamentale è però un dato che deve essere rilevato a monte prima di intervenire con qualsivoglia modifica sul piano meramente estetico, ovvero l'adattabilità dello spazio ai parametri definiti per legge.

Per ottenere l'abitabilità, i seminterrati devono rispettare e raggiungere una serie di requisiti specifici in materia legislativa.

Facendo riferimento alla Regione Lombardia è bene ricordare che ci sono stati dei recentissimi aggiornamenti normativi, pubblicati all'interno del BURL (Bollettino Ufficiale Regione Lombardia) n. 10, suppl. del 07 Marzo 2022, che hanno sostituito integralmente il terzo comma dell'art.3 (Disciplina delle deroghe e requisiti tecnici degli interventi) della Legge Regionale 10 marzo 2017, n. 7 (Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti).

Ecco i contenuti salienti della revisione comprensivi anche di citazioni della legge stessa:

• I comuni dovranno trasmettere alle ATS del territorio una copia della segnalazione certificata che riporti "l'avvenuta realizzazione di almeno una misura tecnica correttiva per la mitigazione o il contenimento dell'accumulo di gas radon all'interno dei locali e, ove tecnicamente realizzabile, dell'avvenuta predisposizione di un'ulteriore misura tecnica correttiva per la rimozione di tale gas";
• Una volta realizzato il recupero dei locali seminterrati sarà necessario effettuare una misurazione della "concentrazione media annua di attività di radon in aria entro ventiquattro mesi dalla presentazione della segnalazione da integrare alla documentazione presentata a corredo";
• In caso livelli di gas radon superiori a quanto stabilito per legge dovranno essere effettuate delle misure tecniche correttive, il cui esito, con conseguente misurazione, andrà poi a integrare la documentazione per attestare il rispetto dei livelli di riferimento;
• In caso di cambio destinazione d'uso senza opere di locali seminterrati da destinare ad uso abitativo, è comunque obbligatorio effettuare misurazioni delle concentrazioni di radon per verificare il rispetto dei livelli massimi di riferimento con trasmissione della documentazione e anche qui, in caso di superamento dei valori "devono essere adottate misure correttive per la riduzione dell'esposizione al gas radon e si deve procedere ad ulteriori misurazioni al fine di attestare il rispetto dei suddetti livelli."

Che interventi è necessario eseguire, nello specifico? In aggiunta ai cambiamenti alla legge appena menzionati, dobbiamo comunque rifarci a quanto stabilito dalla Legge Regionale 10 marzo 2017, n.7, successivamente integrata dall'art. 12, comma 1, lett. d) della L.R. 10 agosto 2017, n. 22. ecco le specifiche:

"3 bis. Le pareti interrate dovranno essere protette mediante intercapedini aerate o con altre soluzioni tecniche della stessa efficacia.
3 ter. Dovrà essere garantita la presenza di idoneo vespaio aerato su tutta la superficie dei locali o altra soluzione tecnica della stessa efficacia.
3 quater. Per il recupero ad uso abitativo inteso come estensione di un’unità residenziale esistente e solo per locali accessori o di servizio è sempre ammesso il ricorso ad aeroilluminazione totalmente artificiale purché la parte recuperata non superi il 50 per cento della superficie utile complessiva dell’unità.
3 quinquies. Per il recupero ad uso abitativo inteso come creazione di unità autonome, il raggiungimento degli indici di aeroilluminazione con impianti tecnologici non potrà superare il 50 per cento rispetto a quanto previsto dai regolamenti locali.
3 sexies. Per il recupero ad uso abitativo, per il calcolo dei rapporti aeroilluminanti la distanza tra le luci del locale e il fabbricato prospiciente dovrà essere di almeno metri 2,5."

Dissipa i dubbi con Daniele Gabetta, studio architettura Monza

Queste sono solo alcune delle indicazioni alle quali è essenziale attenersi se si desidera procedere con il recupero seminterrati Milano. Nel nostro Studio Architetti Monza sappiamo benissimo che se ci si immerge nell'aspetto legale si rischia di impazzire, motivo per cui se ti affidi a noi sarà nostro compito pensare a tutto, dalle pratiche burocratiche al progetto: questo è il nostro pane quotidiano!

Abbiamo bene in mente l'inquadramento e le pratiche utili, di cui si occuperà il nostro studio architettura Monza, e saremo ben felici di tradurre ogni passaggio in qualsiasi momento, tenendoti così aggiornato sul proseguo dei lavori. Tutto ciò di cui dovrai occuparti sarà aiutarci a costruire l'idea di recupero seminterrato Milano su misura per te, con le caratteristiche che hai sempre sognato.

Dal recupero seminterrato al cambio destinazione uso immobile o alla riqualificazione energetica edifici esistenti, siamo sempre pronti a consigliare la scelta giusta per il tuo spazio: consulta tutti i nostri servizi e contatta il nostro Studio per fissare il tuo appuntamento.